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Le novità del triennio ECM 2023-2025: cosa cambia con l'emendamento al decreto milleproroghe

Calendario 2023

In data 8 febbraio 2023 è stato approvato l’emendamento da parte delle Commissioni riunite Affari costituzionali e Bilancio del Senato, con la firma del presidente Affari Sociali e Sanità Francesco Zaffini, che risponde alle domande di queste ultime settimane sul triennio ECM 2023-2025Ecco le novità:

Le novità del triennio 2023-2025

  • Dal 1° Gennaio 2023 è ufficialmente iniziato il nuovo triennio di obbligo formativo (2023-2025) nel quale:
  • La prospettiva di controlli e sanzioni per chi non fosse in regola viene di fatto sostituita da un anno di proroga per l’acquisizione dei crediti ECM, con scadenza al 31 dicembre 2023;
  • I professionisti che hanno un quadro formativo in regola (consultabile nel sito Co.Ge.A.P.S) possono proseguire nella loro formazione per il triennio 2023-2025;
  • I professionisti che si fossero iscritti a corsi FAD, master e/o avessero acquistato Ebook con accreditamento ECM previsti per il 2023 possono procedere nella formazione;
  • La CARTA ECM è ufficialmente utilizzabile per il triennio 2023-2025 ed è valida per tutto il 2023 e fino al 31 dicembre 2024;

Cosa era accaduto il 30 dicembre 2022

Sono passate alcune settimane da quando la notizia sul Decreto Milleproroghe riguardante l’obbligo formativo (e dunque l’acquisizione dei crediti ECM per il nuovo triennio 2023-2025) ha creato confusione tra le migliaia di professionisti sanitari in tutta Italia.

Medici, psicologi e psicoterapeuti, farmacisti, infermieri ed in sostanza tutti i professionisti sanitari si sono trovati in una condizione di confusione. I professionisti si sono improvvisamente ritrovati a dover fare i conti con una nuova realtà: se da una parte già ci si preparava ad affrontare un nuovo triennio di acquisizione crediti, dall’altra era fondamentale comprendere come potersi mettere in regola laddove, visti i mesi precedenti, si palesava la possibilità di una sanzione da parte di un eventuale organo di controllo.

Secondo la prima bozza pubblicata in Gazzetta Ufficiale del Decreto Legge 29 dicembre 2022, n. 198, il triennio (2020-202) si trasforma in un “quadriennio”, permettendo a tutti quei professionisti che non avessero acquisito i crediti ECM secondo le tempistiche una proroga di un anno, slittando di fatto la scadenza dal 31 dicembre 2022 al 31 dicembre 2023. E tutti gli altri? In che modo i professionisti che hanno acquisito il numero necessario di crediti (e, in alcuni casi, ne hanno accumulato anche in misura maggiore) avrebbero potuto continuare la loro formazione? Quale sarebbero state inoltre le conseguenze per il lavoro di continuo aggiornamento da parte di enti e aziende che si impegnano per poter offrire sempre di più una formazione di qualità?

Il malcontento si è dunque prontamente palesato tra i vari forum, i blog e i gruppi social, sperando che, grazie alla riflessione e al confronto condiviso, fosse possibile trovare una quadra, perlomeno con la speranza di poter fare fronte comune rispetto ad una situazione che è stata definita come paradossale. Chi ipotizzava la possibilità di un anno sabbatico per chi fosse in regola, chi faceva già i conti con un obbligo formativo con maggiori crediti, e così via. Si è persino ipotizzato l’intervento della Commissione Nazionale per la Formazione Continua per definire i crediti formativi da maturare in seguito, come sancito dal DL del 30 dicembre 1992, n.502 e successive modificazioni.

Non sono tuttavia mancate le rassicurazioni da parte dei diversi Ordini professionali al fine di garantire quanto più possibile la chiarezza e la trasparenza delle informazioni e del supporto, in quanto il Decreto ha effettivamente gettato nella confusione tutto il mondo scientifico. È stato dunque necessario invitare tutti alla calma e alla cautela, poiché le informazioni ufficiali lasciavano fin troppo spazio agli arrovellamenti e alle ipotesi, nonché a sentimenti di frustrazione e amarezza.

Un’occasione di riflessione per l’ECM in Italia?

Non tutto viene per nuocere, però.

È stato anche il momento per riflettere su alcuni aspetti della formazione continua, un'opportunità per riflettere dello stato dell’arte dell’ECM in Italia. I professionisti sanitari e gli Ordini professionali hanno infatti potuto cogliere questo momento critico per fermarsi e analizzare il panorama che si è creato dopo anni dall’introduzione dell’obbligo formativo. Al di là della regolazione da parte del codice deontologico, infatti, la formazione continua è a tutti gli effetti la prova tangibile della qualità, dell’attenzione per la cura e la tutela di tutte quelle migliaia di persone che ogni giorno si rivolgono ai professionisti sanitari. È stata una occasione per comprendere a che punto fosse la proposta formativa, se fosse stata integrata con maggiore attenzione alle esigenze professionali, se fosse infine adeguata ai repentini cambiamenti che un evento come la pandemia da COVID-19 ha causato negli approcci, nei modelli di cura e nella comunicazione professionista-paziente.

Se in primo luogo la situazione poteva sembrare come caotica e incerta, il panorama sanitario ha saputo rispondere con modalità per così dire resilienti, ricalcolando il percorso allo scopo di ridefinire i criteri, non solo quantitativi, ma qualitativi della formazione continua, dimostrando come il tessuto fosse ancora compatto nonostante gli smottamenti istituzionali e i colpi di scena, i quali non sono mancati nemmeno in questi ultimi giorni.

La risoluzione sull’ECM dell’8 febbraio 2023 ed il chiarimento del Governo

È arrivata da poche ora la notizia tanto attesa: è stato finalmente approvato l’emendamento da parte delle Commissioni riunite Affari costituzionali e Bilancio del Senato, con la firma del presidente Affari Sociali e Sanità Francesco Zaffini, che risponde alle domande di queste ultime settimane.

Se dapprima si ipotizzava un “quadriennio”, ora si riconferma un triennio (2020-2022) con un anno di proroga (con scadenza al 31 dicembre 2023) nel quale i professionisti potranno ancora recuperare i crediti ECM mancanti e mettersi in regola con l’obbligo formativo.

Per tutti gli altri professionisti che hanno già acquisito il numero necessario di crediti ECM invece è ufficialmente iniziato il nuovo triennio (2023-2025) con decorrenza regolare dal 1° gennaio 2023.

L’emendamento sancisce una ulteriore novità: prevede infatti una proroga per il recupero dei crediti formativi obbligatori anche per i trienni precedenti (2014-2016 e 2017-2019). Come poterli recuperare? L’acquisizione e la certificazione verranno assolte attraverso i cosiddetti crediti compensativi, a seguito di un provvedimento della Commissione Nazionale della Formazione Continua.

Vi ricordiamo che Ebookecm.it è da oltre dieci anni al fianco dei professionisti sanitari di tutta Italia. Per avere maggiori informazioni e supporto per chiarimenti sulla vostra posizione formativa scrivete a: assistenza@ebookecm.it.

 

 

Inserita il 10/02/2023

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