Fuga dalla sanità: disimpegno emotivo, burnout e strategie di benessere organizzativo, un eBook ECM Journal a cura di Carlo Duò

Pubblicato il 12/05/2025 - lettura stimata: 10 minuti

Fuga sanità | eBook ECM

In questo articolo si parla di...

  • I fenomeni del quiet quitting e della great resignation non sono solo reazioni emotive personali, ma espressioni di una crisi strutturale. La disconnessione tra i valori dei professionisti e le logiche organizzative, unita alla mancanza di riconoscimento e supporto, porta sempre più operatori a ridurre il proprio impegno o ad abbandonare del tutto il settore.
  • Il disagio psicologico nelle strutture sanitarie è diffuso, trasversale e aggravato da condizioni organizzative inadeguate. Carichi eccessivi, leadership autoritaria, comunicazione interna carente e assenza di supporti concreti rendono il burnout una condizione endemica. Ignorarlo compromette non solo la salute degli operatori, ma anche la qualità dell’assistenza.
  • L’eBook propone soluzioni pratiche e scientificamente fondate per invertire la rotta: interventi individuali, percorsi di counseling, app digitali, modelli di leadership empatica e pratiche organizzative partecipative. Uscire dalla retorica dell’eroismo e costruire una nuova ecologia del lavoro è l’unico modo per trattenere competenze e rigenerare la sanità.

L’abbandono emotivo e le dimissioni volontarie sono solo la superficie di una frattura più ampia che riguarda motivazione, identità e condizioni di lavoro nelle professioni sanitarie

Negli ambienti sanitari si respira da tempo un malessere profondo. Non è un disagio improvviso né un fenomeno passeggero: è il risultato di anni di squilibri accumulati, resi più evidenti e insostenibili dalla pandemia.

L’EBJ 9 "Fuga dalla Sanità: Crisi del lavoro sanitario tra dimissioni silenziose, disimpegno emotivo e sfide per il benessere" a cura di Carlo Duò affronta con rigore e sensibilità questo tema, proponendo strumenti per comprendere il fenomeno e agire di conseguenza.

La crisi che attraversa il personale sanitario prende forma in espressioni che ormai fanno parte del lessico professionale: quiet quitting e great resignation. Ma dietro queste etichette si cela una trasformazione più profonda, che coinvolge l’identità, la motivazione e il senso del lavoro nelle professioni di cura.

Il volume raccoglie articoli scientifici tradotti e commentati, suddivisi in tre sezioni tematiche: le dinamiche del disimpegno e delle dimissioni, il ruolo dello stress e del burnout, le buone pratiche per promuovere il benessere organizzativo.

Ogni sezione esplora le cause e le conseguenze della disconnessione professionale, offrendo al tempo stesso strumenti di lettura e percorsi di intervento. L’approccio è multidisciplinare e ben radicato nella letteratura internazionale, con uno sguardo critico che invita a superare la narrazione eroica del lavoro sanitario e a ripensare i modelli di leadership, organizzazione e formazione.

Questo eBook, accreditato ECM FAD e consultabile gratuitamente attraverso la piattaforma ebookecm.it, è rivolto a chi lavora nella sanità, a chi la gestisce e a chi la forma.

Perché costruire ambienti di lavoro sani, equi e motivanti non è un’opzione accessoria: è una necessità sistemica per garantire la qualità, la sicurezza e la continuità delle cure. E per trattenere chi ha scelto di restare.

Quiet quitting e great resignation: fenomeni diversi, stesso disagio

Nel lessico della crisi del lavoro sanitario, due espressioni sono diventate emblematiche: quiet quitting e great resignation. La prima fa riferimento a un fenomeno meno visibile ma altrettanto impattante: l’abbandono emotivo del proprio ruolo, senza un vero recesso formale.

Si lavora il minimo indispensabile, si rispettano le consegne, ma si spegne progressivamente il coinvolgimento.

La seconda, invece, è più esplicita: il personale sanitario lascia il lavoro volontariamente, spesso per motivi che vanno ben oltre lo stipendio o il carico orario. In entrambi i casi, si tratta di segnali di rottura tra il professionista e l’organizzazione, tra la motivazione e il contesto.

L’eBook analizza questi fenomeni con una prospettiva ampia e ben documentata, incrociando dati, ricerche internazionali e testimonianze. L’intuizione centrale è quella di utilizzare il concetto di economia morale per spiegare il disimpegno: la decisione di “fare un passo indietro” nasce spesso da una violazione percepita del patto etico tra individuo e istituzione.

Quando l’organizzazione non rispetta più le promesse implicite di equità, riconoscimento, sostenibilità e senso, molti scelgono di non rimanere — o di restare solo fisicamente, ma non emotivamente.

I numeri confermano che non si tratta di un’impressione. In Italia, nel 2021, il tasso di dimissioni volontarie nel settore sanitario ha superato il 3%, con picchi in regioni come Sicilia e Calabria. Nei primi nove mesi del 2024, oltre 20.000 infermieri hanno lasciato il loro impiego. A livello globale, le ricerche mostrano che la mancanza di coinvolgimento è direttamente correlata a un calo nella qualità dell’assistenza e a un aumento degli errori clinici.

Il messaggio è chiaro: non si può più ignorare il disagio sommerso. Capire il quiet quitting e la great resignation è il primo passo per ripensare il lavoro sanitario in modo più giusto, umano e sostenibile.

Stress e burnout: terreno fertile per l’abbandono

Se quiet quitting e great resignation sono i segnali visibili della crisi, lo stress lavorativo cronico e il burnout ne rappresentano il terreno di coltura.

Il disagio psicologico è un fenomeno trasversale che riguarda tutte le professioni sanitarie, in ogni tipo di struttura: dagli ospedali alle RSA, dalla psichiatria all’assistenza domiciliare.

I dati raccolti negli studi selezionati nell’eBook Journal mostrano chiaramente come l’ansia, la depressione, la fatica emotiva e il senso di impotenza siano oggi diffusissimi tra gli operatori. E non si tratta solo di una questione individuale: questo malessere mina in profondità la tenuta stessa del sistema.

Il burnout non è più un rischio marginale, ma una condizione diffusa, spesso sottovalutata o banalizzata. Aumentano i turni massacranti, calano le risorse, si moltiplicano le attese da parte dei pazienti, mentre la struttura organizzativa rimane spesso rigida, opaca, gerarchica.

In questo contesto, il senso di frustrazione cresce. Chi lavora in sanità sperimenta un cortocircuito tra il desiderio di prendersi cura e l’impossibilità concreta di farlo con efficacia. E quando l’ideale professionale si scontra quotidianamente con ostacoli sistemici, è inevitabile che crescano distacco, rabbia, rinuncia.

Il secondo capitolo dell’eBook Journal esplora questi meccanismi con rigore e sensibilità. Gli articoli raccolti offrono una panoramica internazionale sulle reazioni da stress, con un focus sulle categorie più esposte: giovani professionisti, donne, lavoratori precari o isolati.

Tra le cause più ricorrenti: carichi di lavoro sproporzionati, mancanza di supporto psicologico, conflitti di ruolo e scarsa comunicazione interna. Ma emergono anche fattori più sottili, come la perdita di significato, la sensazione di invisibilità emotiva e la mancanza di riconoscimento.

In queste condizioni, il rischio non è solo che le persone lascino il lavoro: è che restino in condizioni di esaurimento, compromettendo se stesse, i colleghi e la qualità dell’assistenza. Ecco perché lo stress professionale va affrontato non come un effetto collaterale, ma come una variabile centrale nella gestione del personale e della qualità dei servizi sanitari.

Prevenzione e benessere organizzativo: le buone pratiche da conoscere

Di fronte a un malessere così diffuso, la risposta non può limitarsi alla gestione dell’emergenza. Serve una strategia strutturale, capace di affrontare le cause profonde della disconnessione lavorativa. La terza sezione dell’eBook raccoglie esempi e ricerche che dimostrano come sia possibile promuovere il benessere lavorativo attraverso interventi concreti, validati scientificamente, sia a livello individuale che sistemico.

Tra i contributi selezionati, spiccano studi su interventi mirati alla gestione dello stress nei contesti sanitari. Si va dai percorsi di counseling per operatori in ambito odontoiatrico a Roma, alle revisioni sistematiche su programmi digitali per la prevenzione del burnout.

Viene dato spazio anche a pratiche di psicologia positiva, strumenti di mindfulness, gruppi di sostegno e programmi di mentoring. Tutte esperienze che condividono un principio fondamentale: il benessere non si improvvisa, ma si progetta e si costruisce nel tempo.

Ma l’eBook Journal va oltre il livello individuale. Uno dei passaggi più incisivi è dedicato alla necessità di ripensare la leadership e le dinamiche organizzative. L’idea che il benessere sia un “benefit” da offrire in momenti di calma è ormai superata. Oggi viene considerato una vera e propria infrastruttura di sistema, al pari della sicurezza, della qualità o dell’innovazione tecnologica. Gli ambienti in cui si lavora meglio sono quelli in cui la comunicazione è aperta, il riconoscimento è praticato, la leadership è empatica e partecipativa.

Infine, il testo lancia una proposta culturale forte: uscire dalla retorica dell’eroismo, che ha accompagnato la narrazione sanitaria negli anni della pandemia, e sostituirla con una nuova ecologia del lavoro. Non servono più supereroi, ma professionisti sani, motivati e sostenuti. Perché non si può più costruire la salute collettiva a scapito della salute di chi ogni giorno la garantisce.

Prendersi cura di chi cura: un’urgenza per il futuro della sanità

Chi lascia la sanità oggi non lo fa solo per stanchezza o per frustrazione. Lo fa perché sente che qualcosa si è rotto nel patto tra cura e lavoro, tra missione professionale e condizioni reali.

EBJ 9 "Fuga dalla Sanità", a cura di Carlo Duò, che consente di acquisire 25 crediti ECM FAD per l'aggiornamento professionale, esplora il disagio, lo documenta, lo analizza, ma soprattutto propone percorsi di cambiamento.

Perché dietro ogni dimissione, ogni burnout, ogni silenzioso disinvestimento, c’è la possibilità di ripensare radicalmente come si organizza, si guida e si abita il lavoro di cura.

L’idea forte che attraversa tutto il volume è che il benessere professionale non sia un obiettivo individuale, ma una responsabilità collettiva. Serve un cambiamento culturale che abbandoni l’idealizzazione sacrificale del ruolo sanitario e riconosca pienamente diritti, bisogni e limiti di chi lavora. Serve una leadership capace di ascoltare, valorizzare e proteggere. Serve, infine, una politica organizzativa che consideri il benessere alla stregua di una tecnologia salvavita: invisibile ma decisiva.

Il contributo di questo volume sta nella sua capacità di unire teoria e pratica, dati e vissuti, evidenze scientifiche e proposte operative. Non si tratta di un manuale tecnico, ma di una mappa per orientarsi in una trasformazione profonda. È uno strumento utile per dirigenti, formatori, professionisti e per chiunque voglia promuovere un sistema sanitario più equo, sostenibile e umano.

Investire nel benessere organizzativo oggi, significa garantire continuità, qualità e sicurezza domani. E significa, soprattutto, lanciare un messaggio chiaro: chi si prende cura merita a sua volta di essere curato. Perché una sanità che non ascolta chi lavora al suo interno è destinata a perdere non solo competenze, ma credibilità e fiducia. Fermare la fuga dalla sanità non è impossibile, ma richiede visione, coraggio e responsabilità. Questo eBook può essere un punto di partenza concreto.

Domande & Risposte

Cosa si intende per quiet quitting e great resignation nel contesto sanitario?

Il quiet quitting è un disimpegno emotivo dal lavoro senza una formale uscita dal contesto professionale, mentre la great resignation indica un abbandono volontario e definitivo. Entrambi sono segnali di rottura tra i valori personali dei professionisti sanitari e le condizioni organizzative in cui operano.

Perché lo stress e il burnout sono così diffusi nel settore sanitario?

Lo stress lavorativo e il burnout sono diffusi a causa di carichi eccessivi, mancanza di supporto psicologico, leadership rigida e scarso riconoscimento. Queste condizioni generano un disagio profondo che mina la salute degli operatori e compromette la qualità dell'assistenza.

Quali soluzioni propone l'eBook per contrastare la crisi del lavoro sanitario?

L'eBook propone interventi individuali e organizzativi validati scientificamente: percorsi di counseling, strumenti digitali, pratiche di mindfulness e una leadership empatica. L’obiettivo è costruire un ambiente lavorativo sano, partecipativo e sostenibile.

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