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Ossitocina e gravidanza: la correlazione che influenza il comportamento delle donne in gravidanza

Il ruolo dell'ossitocina nello sviluppo dell'attaccamento

Il tema natura versus cultura nello sviluppo del comportamento umano è stato uno dei dibattiti più accesi da parte di filosofi, biologi e psicologi. Oggi, grazie allo studio dei processi epigenetici, è possibile indagare la relazione e l’influenza dei due fattori sui fenotipi comportamentali. 

In particolar modo gli studiosi sono interessati al ruolo che l’ossitocina, stimolata attraverso le cure materne, svolge nello sviluppo infantile.

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L’ossitocina in gravidanza

Uno dei fattori cruciali per lo sviluppo del benessere del neonato è dato dalla qualità della relazione con il caregiver.

La capacità delle donne di fornire cure già dai primi mesi di gestazione varia da popolazione a popolazione. In alcuni casi, si rivela un compito difficile a causa di mancanza di strumenti, isolamento sociale e disturbi dell’umore (Felitti et al., 1998; Fonagy et al., 2000; Zeanah et al., 2000; Kessler et al., 1993).

Il meccanismo che garantisce al neonato un’attenzione materna e reattiva, anche nel periodo perinatale, non è ancora chiaro.

Una delle spiegazioni proviene dagli studi sul modello animale (Insel, 1997), dove il livello di ossitocina nel periodo perinatale svolgerebbe un ruolo cruciale nella qualità della relazione e nello sviluppo del neonato.

L’ipotesi è che il livello di ossitocina durante la gravidanza faciliti la formazione di un legame emotivo tra madre e bambino che riduce l’ansia e migliora le risposte sensoriali e cognitive agli stimoli del mondo esterno (Domes et al., 2007). 

Ma in quale misura la produzione e il metabolismo di ossitocina durante il periodo perinatale migliora il processo di cura post natale?

Due studi hanno esaminato lo stesso campione di donne in gravidanza in tre momenti differenti:

  • All’inizio della gravidanza
  • Terzo trimestre
  • Un mese dopo il parto

Il primo studio condotto da Levine e colleghi (2007) ha esaminato i livelli di ossitocina durante e dopo la gravidanza, analizzando il comportamento e le cognizioni materne.

I risultati hanno evidenziato cinque tipologie distinte di modulazione del livello di ossitocina:

  • Ossitocina stabile
  • Ossitocina in diminuzione
  • Aumento durante la gravidanza ma diminuito all’inizio del parto
  • Diminuzione durante la gravidanza ma aumento all’inizio del parto
  • Aumento costante durante le tre misurazioni.

Il secondo studio, condotto da Feldman e colleghi (2007), ha effettuato le stesse valutazioni di coorte ma ha inserito la variabile “rappresentazioni materne”. L’ aggiunta ha sondato le rappresentazioni cognitive della relazione di attaccamento che ogni caregiver immaginava di condurre alla fine della gravidanza. A queste valutazioni sono stati aggiunti questionari qualitativi e controlli del livello del cortisolo nel plasma.

Lo studio ha evidenziato come anche il cortisolo giochi un ruolo importante in prospettiva delle cure materne future. I livelli di cortisolo alto infatti incidono sulla qualità del comportamento materno nel primo mese post-partum.

Questo studio pionieristico dimostra un uso efficace della valutazione qualitativa e quantitativa sulla combinazione di ormoni dell'ossitocina e del cortisolo.

L’ossitocina e il suo ruolo nell’attaccamento

La capacità fondamentale di creare una relazione di attaccamento è indispensabile per sopravvivenza sociale. Durante ripetute interazioni con un caregiver sensibile e supportivo, un bambino sviluppa uno schema cognitivo stabile della disponibilità del caregiver capace di ridurre lo stress e fornire conforto in situazioni potenzialmente minacciose (Bowlby, 1969).

Sulla base di questi presupposti, l'attaccamento di neonati e adulti è classificato come sicuro o insicuro attraverso misure standardizzate (Westen et al., 2006). In particolare, l'insicurezza dell'attaccamento contribuisce ad un ampio spettro di disturbi mentali (Maunder and Hunter, 2001).

Il ruolo dell’ossitocina è cruciale nell’interazione sociale e nel legame che intraprendiamo con gli altri. Questo aspetto è stato ulteriormente approfondito anche da un nuovo studio Kathleen Krol e Jessica Connelly dell'Università della Virginia e Tobias Grossmann del Max Planck Institute for Human Cognitive and Brain Sciences.

Secondo Tobias Grossman, coautore dello studio, il comportamento della madre potrebbe avere un’influenza decisiva anche sullo sviluppo del sistema di ossitocina del bambino stesso. I progressi nella biologia molecolare, in particolare l'epigenetica, hanno recentemente consentito di studiare l'interazione tra natura e educazione, soprattutto nella cura con i bambini.

Durante lo studio gli scienziati hanno osservato un’interazione di gioco libero tra le madri e i loro bambini di cinque mesi. Dopodiché sono stati raccolti campioni di saliva di entrambi i soggetti durante la visita e in periodi successivi agli incontri. L’interesse degli studiosi era quello di capire se il coinvolgimento della madre avrebbe inciso sul gene del recettore dell’ossitocina del bambino a distanza di un anno.

Dai risultati è emerso che si erano verificati dei cambiamenti epigenetici del DNA del bambino, Il cambiamento era stato influenzato dalla qualità del coinvolgimento emotivo della madre durante la sessione di gioco.

Nel caso in cui il loro coinvolgimento fosse risultato più forte, questo avrebbe influenzato la riduzione della metilazione (modificazione epigenetica) del DNA proprio in quel recettore dimostrando che la qualità dell’interazione materna era in grado di sovraregolare il sistema ossitocinico.

Il punto di partenza per gli studi futuri sarà comprendere come gli indici neuroendocrinologi potranno essere inclusi nella metodologia di ricerca della relazione madre-bambino. Devono essere inoltre tracciati due percorsi inerenti i diversi aspetti dello sviluppo.

In primo luogo, sarà necessario comprendere come l’ossitocina influenzi il modello di attaccamento nei primi anni di vita del bambino. In secondo luogo, sarà importante individuare come questi schemi possano essere predittivi delle cure materne.

Comprendere i fattori che permettono una relazione adulto-bambino interattiva e gratificante aiuta a consolidare patterns comportamentali efficaci nel bambino e a promuovere strumenti per la genitorialità e la salute intergenerazionale.

Questo può essere attuabile anche grazie alla formazione continua ECM dei professionisti sanitari e del benessere.

Gli aspetti relazionali genitore-bambino vengono infatti approfonditi nel corso ECM FAD "Il counselling nell'intervento di cura con i genitori e con i bambini"  dove il counselling é uno strumento efficace di ascolto e supporto nei percorsi attuati nell'ambito sanitario. 

 

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Fonti:

Bowlby J. Attachment and Loss. Vol.1. Attachment. New York: Basic Books; 1969.

Domes G, Heinrichs M, Michel A, Berger C, Herpertz SC. Oxytocin improves “mind-reading” in humans. Biol Psychiatry 2007;61:731–3.

Levine A, Zagoory-Sharon O, Feldman R, Weller A. Oxytocin during pregnancy and early postpartum: individual patterns and maternal-fetal attachment. Peptides 2007;28: 1162–9.

Maunder RG, Hunter JJ. Attachment and psychosomatic medicine: developmental contributions to stress and disease. Psychosom Med. 2001;63:556–67 Zeanah CH Jr., ed. Handbook of infant mental health. 2nd ed. New York: Guilford, 2000.

Inserita il 10/01/2020

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