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I media basati su schermo producono differenze strutturali nel cervello di bambini in tenera età

L’utilizzo eccessivo dei media influisce sullo sviluppo neurobiologico dei bambini

Lo sviluppo neurologico dei bambini é influenzato dalle loro esperienze. La presenza sempre più massiccia dei media sin dai primi anni di vita ha portato gli studiosi ad analizzare gli effetti sullo sviluppo cognitivo e psicologico nei più piccoli. La ricerca vuole infatti individuare i fattori predittivi della dipendenza tecnologica.

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Il ruolo dei media nello sviluppo della Internet Addiction in tenera età

Le prime esperienze di apprendimento dei bambini possono alterare l’espressione genica e influenzare lo sviluppo neurale a lungo termine. A differenza degli adulti infatti l’infanzia é un momento di cambiamenti significativamente maggiori nella struttura anatomica e nella connettività del cervello. A tal proposito esistono prove empiriche che dimostrano come l’esposizione ai media (videogiochi) possa influenzare il neuro-adattamento dei bambini al mondo esterno e sviluppare dipendenza tecnologica (Sigman, 2017).

I nativi digitali sono maggiormente coinvolti in comportamenti legati alla tecnologia che riflettono meccanismi alterati di elaborazione della ricompensa e di controllo degli impulsi. Emergono così associazioni tra disturbi come la Internet Addiction e polimorfismi genetici specifici nel tessuto e nella funzione neurale. L’utilizzo della tecnologia comincia in alcuni casi già nei bambini al di sotto dei due anni (Goh et al. 2016).

Il fenomeno é facilitato dall’avvento di prodotti per neonati come dispositivi per sostenere l’iPad mentre sono impegnati in altre attività (CTA Digital, 2016). L’Office of Communications del Regno Unito ha recentemente dichiarato che un terzo dei bambini in età pre-scolare (3-4 anni) possiede un proprio dispositivo multimediale (Ofcom.Children and Parents, 2016) come il tablet.

L’uso non legato a compiti educativi dei media (screen time, DST) ha sollevato notevoli preoccupazioni riguardo gli effetti cardiometabolici e psicosociali sulla salute dei bambini. La dimensione neurologica inoltre ha portato la comunità scientifica a definire questi comportamenti compulsivi come disturbo della dipendenza da schermo o SDD (Sigman, 2012).

Cambiamenti neurobiologici e funzioni esecutive

Sono diversi gli studi che dimostrano i cambiamenti strutturali causati dall’utilizzo della tecnologia nel cervello adulto (Lorenz et al., 2015). E’ tuttavia nell’infanzia che l’influenza degli schermi é più significativa (Rapoport et al., 2008).

Lo studio di Takeuchi et al. (2016) analizza la correlazione tra le ore di esposizione ad un videogioco e i cambiamenti microstrutturali in un campione di 248 bambini tra i 5 e i 17 anni. Durante i tre anni di ricerca é stato utilizzata una tecnica di imaging per misurare la riduzione di densità dei tessuti neurali (Takeuchi et al., 2016).

I risultati hanno dimostrato la sensibilità della plasticità neurale e una regolazione anormale soprattutto nel sistema dopaminergico. L’aumento di ore trascorse ai videogiochi è quindi correlato ad uno sviluppo neurocognitivo deficitario (Takeuchi et al., 2106).

Il funzionamento ipo-dopaminergico e la conseguente carenza di ricompensa nella SDD sono sintomi associabili ad altri disturbi come la dipendenza da gioco d’azzardo e droghe d’abuso (Weinstein et al., 2015).

La ricerca ha inoltre sottolineato come cambiamenti nella corteccia prefrontale (PFC) siano alla base di una disfunzione motivazionale e perdita di autocontrollo sulle attività tecnologiche (Zhu et al., 2015).

Esistono inoltre sintomi secondari del disturbo da dipendenza da schermo come i comportamenti sedentari del bambino (Li W et al., 2016). La forma fisica aerobica svolge infatti un ruolo importante nella salute neurologica infantile a livello strutturale e funzionale (Costigan et al., 2012).

A tal proposito Chaddock-Heyman et al. (2014) hanno affermato:

“L’idoneità aerobica é associata ad una maggiore integrità della sostanza bianca nel cervello infantile soprattutto nelle aree deputate al controllo cognitivo”.

Ricerche sugli effetti dell’attività fisica extrascolastica su bambini di 7-9 anni hanno confermato i miglioramenti in termini di prestazioni cognitive e funzionalità cerebrale (Hillman et al., 2014). L’esercizio fisico produce infatti neuro-adattamenti che possono influenzare la vulnerabilità dei bambini agendo come ricompensa non farmacologica e riducendo la comparsa di comportamenti compulsivi (Lynch et al., 2013).

Gli studi hanno infatti sottolineato come l’attività motoria provochi l’espressione del recettore dopamina D2 striatale e permetta l’aumento della segnalazione dopaminergica (Fischer, 2013). In altre ricerche basate sul modello animale invece l’esercizio ha portato all’aumento della densità dendritica nella colonna vertebrale e alla connettività sinaptica striatale povera di dopamina (Toy et al., 2014).

La comprensione delle caratteristiche neurologiche di SDD parte anche dall’ipotesi di causalità bidirezionale.

Anomalie neurali nelle fasi critiche di sviluppo sono fattori di rischio per l’esposizione precoce ai media creando un circuito vizioso di alterazioni neurali.

Indicazioni operative per l’utilizzo consapevole dei media

Data l’alta percentuale di SDD segnalata tra bambini nelle prime fasi di sviluppo neurali é importante considerare interventi decisivi da parte di neurologi e professionisti pediatrici (Takeuchi et al., 2016). Il Dipartimento della salute degli Stati Uniti (2020) ha emesso linee guida per i “Limiti raccomandati per l’utilizzo dello schermo” come priorità per il miglioramento della salute pubblica.

Tra le raccomandazioni vi sono:

  • divieto utilizzo schermi tra 0 e 2 anni
  • per i bambini al di sopra dei 2 anni l’utilizzo dei media dovrebbe essere circoscritto a non più di 2 ore al giorno

L’American Academy of Pediatrics invece ha ridotto ad un’ora al giorno l’uso dei media nei bambini tra 2 e 5 anni sottolineando la criticità di questa fase di sviluppo neurale (AAP Council Communications and Media, 2016). 

L'ebook ECM "Sicuramente connessi: affrontare il cyberbullismo, la dipendenza tecnologica e i pericoli della rete" permette di approfondire i fattori di rischio legati all'utilizzo acritico delle nuove tecnologie e propone strumenti di intervento efficace nei casi di dipendenza da Internet nei più piccoli. 

In conclusione gli studi hanno rivelato l’associazione tra lo sviluppo di disturbi di dipendenza da schermo e la presenza di cambiamenti strutturali e funzionali nel cervello dei bambini. La ricerca futura dovrà approfondire i meccanismi neurobiologici e i fattori predittivi che influenzano l’insorgenza della SDD. Dovrà inoltre focalizzarsi sugli effetti cognitivi e psicologici a lungo termine provocati dall’esposizione precoce ed eccessiva alla tecnologia. Il lavoro congiunto tra istituzioni, famiglie e professionisti può essere un valido approccio per la prevenzione dei disturbi da media addiction.

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Social media: gli studi dimostrano come lo stress possa degenerare in dipendenza

 

Fonti:

AAP Council On Communications And Media. Media and Young Minds. Pediatrics. 2016;138(5):e20162591

Chaddock-Heyman L, Erickson KI, Holtrop JL, et al. Aerobic fitness is associated with greater white matter integrity in children. Front. Hum Neurosci.2014;8:584 doi: 10.3389/fnhum.2014.00584

Sigman A. Risks to children’s brain development today: screen dependency. Plenary lecture, International Congress of Child Neurology. Amsterdam, 4 May 2016. http://icnc2016.org/plenary-speakers-2/

U.S. Department of Health and Human Services. Healthy People 2020, Objective PA-8: Increase the proportion of children and adolescents who do not exceed recommended limits for screen time. https://www.healthypeople.gov/2020/topics-objectives/topic/physical-activity/ objectives

Inserita il 11/03/2020

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