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Social media: gli studi dimostrano come lo stress possa degenerare in dipendenza

I social media possono causare stress e dipendenza negli adulti

La crescita esponenziale del consumo mediatico ha apportato diversi cambiamenti non solo sul piano lavorativo, ma anche in quello psicologico e relazionale.

Le ricerche degli ultimi decenni si sono focalizzate sul concetto di tecnostress per capire quali siano i fattori che influenzano l’incapacità di far fronte alle sfide della tecnologia e in quale misura sia possibile arginare il loro effetto per migliorare il benessere soggettivo.

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L’ impatto della tecnologia sullo stress

Con il concetto di tecno-stress si indica l’incapacità di far fronte o adattarsi all’uso dei computer e della tecnologia (Brod, 1984).

Brod (1984) ha affermato che i computer hanno un impatto negativo sugli aspetti psicologici delle persone, come dimostrato anche da altri studi (Arnetz & Wiholm, 1997; Brod, 1984; Hodson, 1985; Hudiburg, 1989; Mirvis, Sales, & Hackett, 1991; Rafaeli, 1986; Weil & Rosen, 1995).

Nel corso degli anni, la crescita del mercato dell’informatica è andata di pari passo con la tecnofobia e gli effetti negativi che essa aveva sugli utenti, aumentando anche l’interesse della comunità scientifica in merito alla correlazione stress-social media (Anderson, 1996; Arnetz & Wiholm, 1997; Weil & Rosen, 1995).

Tra i sintomi riportati vi erano:

  • Incapacità di concentrazione
  • Emicrania
  • Ansia
  • Cambiamenti dell’umore
  • Diminuzione dell’autostima (studiata in particolar modo da Arnetz & Wilholm, 1997; Weil & Rosen, 1995)

Il termine tecno-stress ha cominciato ad includere non solo lo stress provocato dall’utilizzo dei computer in relazione ai cambiamenti sociali e cognitivi (Shu, Tu & Wang,2011), ma anche alle conseguenti malattie fisiche ed emotive (Tiemo & Ofua 2010).

Questo fenomeno è aumentato in riferimento alla nascita dei siti di social network (SNS) come Facebook e Instagram. Di fronte al loro utilizzo e alle conseguenze nella quotidianità, gli utenti non riescono ad arginare lo stress provocato dai social e lo trasferiscono anche alle attività offline.

Le nuove tecnologie e come la loro influenza possa incidere sugli aspetti fisici ed emotivi dei lavoratori sono argomenti trattati anche nel corso ECM FAD "Burnout e dipendenza da lavoro nelle professioni sanitarie"  nel quale vengono approfonditi i meccanismi che provocano il cosiddetto tecno-stress e di quali strumenti di supporto necessitino gli operatori del settore sanitario. 

Lo studio dell’Università di Lancaster

Per poter approfondire in quale misura il mancato controllo degli effetti negativi dei social possa influire sulla vita reale, i ricercatori dell’Università di Lancaster, dell’Università di Bamberga e della Friedrich-Alexander Univeristät Erlangen-Norimberga hanno pubblicato la loro ricerca sull’Information Systems Journal.

Analizzando le attività di 444 utenti di Facebook hanno scoperto che, pur di distrarsi dalle attività di Facebook che provocavano loro stress, continuavano ad interagire nella stessa piattaforma.

Gli utenti non erano in grado di spegnere il computer ed intraprendere un’altra attività per ripristinare il loro equilibrio psicologico.

Una delle coautrici, la professoressa Monideepa Tarafdar, docente di sistemi informativi e condirettore del Center for Technological Futures presso la Lancaster University Management School, ha dichiarato:

"Sebbene possa sembrare controintuitivo, gli utenti dei social media continuano a utilizzare le stesse piattaforme che causano loro stress anziché spegnere i dispositivi, creando un continuum tra lo stress causato e l'uso compulsivo ".

Il professore assistente Christian Maier (Università di Bamberga) che ha raccolto i dati dagli utenti di Facebook insieme al professor Sven Laumer, al professore e presidente di Schöller Endowed e al vicedirettore del centro di ricerca Dr. Theo und Friedl Schöller, ha aggiunto:

"Poiché i siti di social network offrono una gamma così ampia di funzionalità, gli utenti hanno scoperto che agiscono sia come fattori di stress che come distrazione dallo stesso".

Anche quando gli utenti sono stressati dall’utilizzo dei social media continuano a farne utilizzo per poter fronteggiare l’impatto emotivo, creando una vera e propria dipendenza da internet.

Il social network diventa il loro habitat naturale anziché prenderne le distanze.

Oltre alle dimensioni sopra riportate il team di ricerca ha voluto approfondire quali altre forme potesse assumere il tecno-stress per poter comprendere come:

  • I social invadono la vita offline
  • Gli utenti adattano l’utilizzo dei SNS in base a quello dei loro amici
  • Vengono formulate richieste di amicizia in maniera inadeguata

In questo modo sono stati individuate due modalità di strategie di coping.

La prima era propria degli utenti che, pur di diversificare la loro gestione del tempo, si allontanano dai social, intraprendendo attività come parlare con amici e parenti.

La seconda era quella del campione target, ovvero di tutti quegli utenti che non diversificavano le loro attività ma rimanevano collegati alla piattaforma e realizzando comportamenti compulsivi nei confronti della stessa.

Al riguardo Sven Laumer (2019), coautore dello studio, ha scoperto che gli utenti che erano più abituati all’utilizzo dei social media opponevano minore resistenza alla componente della compulsività.

In sostanza, maggiore è l’abitudine dei SNS dell’utente, maggiore è la probabilità che ne faccia utilizzo come strategia di coping in risposta allo stress causato dalla stessa tecnologia. Questo sarebbe il meccanismo preferenziale per sviluppare dipendenza.

Inoltre, gli utenti considerano le diverse aree della piattaforma come mondi separati perché hanno funzionalità diverse (come le chat o le bacheche degli altri utenti) ma questo non significa che aumenti la capacità di gestire lo stress endogeno.

Social media e relazioni sociali

Altri studi si sono focalizzati sulla correlazione tra SNS e legami sociali offline, come predittore del coinvolgimento dell’utente nella comunità o come capitale sociale nel suo contesto di appartenenza (Ellison et al., 2007; Lee et al., 2012; Ross et al., 2009).

I risultati hanno dimostrato che non sempre la frequenza dell’utilizzo dei SNS isola socialmente gli utenti e che può rafforzare i legami ed il supporto emotivo nella comunità offline e online. La necessità di un quadro teorico di riferimento che possa considerare la multi-fattorialità del fenomeno potrebbe essere un punto di partenza per lo sviluppo della ricerca futura.

In parallelo all’evoluzione dei sistemi di comunicazione ed informazioni di massa si sono dunque sviluppate nuove forme di dipendenza.

Gli studi hanno dimostrato come i social vengano utilizzati per fronteggiare lo stress provocato dal loro stesso utilizzo, sebbene sia necessario fornire strategie di coping più articolate che tengano in considerazione altre variabili oltre a quelle della frequenza e del tempo.

 

Leggi anche: 

Ebook Ecm "Burnout e dipendenza da lavoro nelle professioni sanitarie" 

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Fonti:

Arnetz, B. B., & Wiholm, C. (1997). Technological stress: Psychophysiological symptoms in modern offices. Journal of Psychosomatic Research, 43(1), 35–42.

Brod, C. (1984). Technostress: The human cost of the computer revolution. Reading, MA: Addison Wesley Publishing Company.

Tiemo, P. A., & Ofua, J.O. (2010) Technostress: causes, symptoms and coping strategies among librarians in university libraries. Educational Research. 1(12), 713-720

Weil, M. M., & Rosen, L. D. (1995). The psychological impact of technology from a global perspective: A study of technological sophistication and technophobia in university students from twenty-three countries. Computers in Human Behavior, 11(1), 95–133

Inserita il 22/01/2020

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