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I Disturbi del Linguaggio in Età Evolutiva
di Bruna Molteni, Gloria Airaghi e Daniela Sarti
| Hogrefe
€ 65 + iva
|
20
crediti ECM
4.4
(184 valutazioni)
Informazioni

20 ore formative

31/12/2024

Contenuti tecnico-professionali (conoscenze e competenze) specifici di ciascuna professione, di ciascuna specializzazione e di ciascuna attività ultraspecialistica, ivi incluse le malattie rare e la medicina di genere

Educatore professionale, Infermiere pediatrico, Logopedista, Neuropsichiatria infantile, Pediatria, Psichiatria, Pediatria (pediatri di libera scelta), Psicoterapia, Psicologia, Tecnico della riabilitazione psichiatrica, Terapista della neuro e psicomotricità dell'età evolutiva

4146-404328
4.5
Rilevanza
4.4
Qualità
4.4
Utilità

Valutazione media di
184 utenti
che hanno già letto l’ebook
Abstract
Il ritardo del linguaggio è la causa più frequente di consultazione neuropsichiatrica in età evolutiva ed è il disturbo del neuro-sviluppo più comune in età prescolare. Si tratta di una condizione spesso sottovalutata e la decisione di rivolgersi a uno specialista viene talvolta rimandata nel tempo. Gli studi recenti hanno portato a significativi progressi sia in termini diagnostici che di intervento. Uno dei momenti più importanti. È stata senza dubbio la prima consensus conference dedicata alla diagnosi e al trattamento del disturbo primario del linguaggio, tenutasi a Padova nel 2019.
Il passaggio da “disturbo specifico del linguaggio” a “disturbo primario del linguaggio” ha segnato un cambiamento non solo terminologico ma anche interpretativo del disturbo, modificandone i termini diagnostici, l’attività trattamentale e la visione prognostica. Il focus dell’interesse non può riguardare solo l’attualità clinica delle manifestazioni e deve tener conto delle ripercussioni sul piano evolutivo che si possono manifestare nel medio-lungo termine. L’impatto negativo sullo sviluppo psicoaffettivo, relazionale e della qualità della vita in generale impone infatti l’identificazione precoce dei bambini a rischio. Questo libro presenta gli aspetti generali e definitori, lo sviluppo delle recenti acquisizioni in tema di diagnosi precoce, gli strumenti diagnostici e gli approcci terapeutici più attuali, rispondendo a tutte le domande più frequenti che vengono poste non solo da professionisti, ma spesso anche da insegnanti e genitori. Genitori che, in quanto parte fondamentale ed integrante delle attuali terapie dei DPL, possono trovare informazioni e chiarimenti aggiuntivi a quanto i professionisti già hanno loro spiegato.
Proprio dalle precise domande e dallo stimolo di una di loro, Laura, contemporaneamente psicologa attenta e mamma premurosa di Leonardo, è nata l’idea di inserire questo volume nella nostra collana di psicologia pratica. Il lavoro delle tre autrici è frutto della loro lunga esperienza clinica e terapeutica svolta all’interno della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico “C. Besta”, che si pone come polo di eccellenza per la ricerca e la cura delle più significative malattie neurologiche. Questo libro ha diversi pregi. Oltre a rispecchiare gli orientamenti più attuali, è stato scritto in modo da aumentare la sensibilità tra psicologi, neuropsichiatri infantili, logopedisti – ma anche educatori, insegnanti e genitori – permettendo di riconoscere e di intervenire tempestivamente. Si tratta di uno strumento nuovo ed originale di psicologia “pratica” inserito nel panorama dello studio dei disturbi del linguaggio.
Il passaggio da “disturbo specifico del linguaggio” a “disturbo primario del linguaggio” ha segnato un cambiamento non solo terminologico ma anche interpretativo del disturbo, modificandone i termini diagnostici, l’attività trattamentale e la visione prognostica. Il focus dell’interesse non può riguardare solo l’attualità clinica delle manifestazioni e deve tener conto delle ripercussioni sul piano evolutivo che si possono manifestare nel medio-lungo termine. L’impatto negativo sullo sviluppo psicoaffettivo, relazionale e della qualità della vita in generale impone infatti l’identificazione precoce dei bambini a rischio. Questo libro presenta gli aspetti generali e definitori, lo sviluppo delle recenti acquisizioni in tema di diagnosi precoce, gli strumenti diagnostici e gli approcci terapeutici più attuali, rispondendo a tutte le domande più frequenti che vengono poste non solo da professionisti, ma spesso anche da insegnanti e genitori. Genitori che, in quanto parte fondamentale ed integrante delle attuali terapie dei DPL, possono trovare informazioni e chiarimenti aggiuntivi a quanto i professionisti già hanno loro spiegato.
Proprio dalle precise domande e dallo stimolo di una di loro, Laura, contemporaneamente psicologa attenta e mamma premurosa di Leonardo, è nata l’idea di inserire questo volume nella nostra collana di psicologia pratica. Il lavoro delle tre autrici è frutto della loro lunga esperienza clinica e terapeutica svolta all’interno della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico “C. Besta”, che si pone come polo di eccellenza per la ricerca e la cura delle più significative malattie neurologiche. Questo libro ha diversi pregi. Oltre a rispecchiare gli orientamenti più attuali, è stato scritto in modo da aumentare la sensibilità tra psicologi, neuropsichiatri infantili, logopedisti – ma anche educatori, insegnanti e genitori – permettendo di riconoscere e di intervenire tempestivamente. Si tratta di uno strumento nuovo ed originale di psicologia “pratica” inserito nel panorama dello studio dei disturbi del linguaggio.
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Questa offerta include:





Dettagli del corso su ebook

Bruna Molteni, Gloria Airaghi e Daniela Sarti

Bruna Molteni, Gloria Airaghi e Daniela Sarti

Hogrefe


240

2022

97888-98542833
Cosa imparerai:
Acquisizione competenze tecnico-professionaliApprofondire le più recenti acquisizioni in tema di diagnosi precoce, strumenti diagnostici e approcci terapeutici ai disturbi del linguaggio nell’età evolutiva.
Acquisizione competenze di processo
Affrontare gli aspetti generali e definitori dei disturbi del linguaggio nell’età evolutiva.
Acquisizione competenze di sistema
Offrire una panoramica sull'impatto multidisciplinare dei disturbi del linguaggio in età evolutiva.
Indice
PARTE I
Elementi generali
1. Come si può definire il linguaggio?
2. Come sono cambiate le teorie sullo sviluppo del linguaggio negli ultimi cento anni?
3. Perchè un modello di sviluppo influenza gli approcci diagnostici e riabilitativi?
4. Quali sono le classificazioni internazionali in uso e qual Φ la loro utilità?
5. Quali sono le strutture neuronali che sostengono lo sviluppo del linguaggio?
6. Cosa cambia a livello neuro-anatomico e neuro-funzionale tra un bambino e un adulto?
7. Quali modelli psicologici per capire il “linguaggio delle neuroscienze”?
8. Che cosa si intende per responsività ambientale?
9. Quali sono i fattori necessari perché un bambino possa imparare a parlare?
10. Quale rapporto sussiste tra regolazione emotivo-comportamentale e linguaggio?
11. Quali sono le funzioni neuropsicologiche che sostengono lo sviluppo del linguaggio?
12. Che rapporti ci sono tra capacitα uditive e sviluppo del linguaggio?
13. Che rapporti ci sono tra capacitα motorie e sviluppo del linguaggio?
14. Come potrebbe essere nato il linguaggio nell’uomo?
15. Che rapporti ci sono tra capacitα attentive e sviluppo del linguaggio?
16. Esistono differenze tra maschi e femmine nello sviluppo del linguaggio?
17. Che cosa s’intende per disturbi “evolutivi” e “acquisiti” del linguaggio?
18. Che cosa s’intende per “plasticità cerebrale”?
19. Come può l’ambiente modificare lo sviluppo: che cosa s’intende per “epigenetica”?
20. E’ vero che le lesioni acquisite precoci vengono pi∙ facilmente compensate?
21. Che legame c’Φ tra status socioeconomico e sviluppo del linguaggio?
22. Quando cominciano ad emergere le differenze nelle abilitα verbali in relazione allo status socioeconomico?
23. Come e perchè raccogliere informazioni sullo status socioeconomico?
24. Perché è così importante per un logopedista conoscere le prime tappe dello sviluppo comunicativo e linguistico tipico?
25. Perché è così i importante per un logopedista conoscere le prime tappe dello sviluppo comunicativo e linguistico tipico?
26. Perché è così i importante per un logopedista conoscere le prime tappedello sviluppo comunicativo e linguistico tipico?
27. Come cambiano le competenze pragmatiche dopo i 3 anni?
28. Come cambia la morfosintassi nel linguaggio dei bambini?
29. “C’era una volta…”: a che età i bambini cominciano a narrare?
30. E’vero che l’uso dei gesti inibisce l’uso del linguaggio orale?
31. Il bilinguismo influisce sullo sviluppo del linguaggio?
32. Che cosa s’intende per “ritardo di emergenza del linguaggio”?
33. Che cosa s’intende per disturbo primario di linguaggio?
RCC #1. Raccomandazione dalla CC sul DPL
34. Come si classificano i disturbi primari del linguaggio?
35. Quali sono le cause dei disturbi primari di linguaggio?
36. Perchè l’approccio multidisciplinare Φ necessario nei disturbi del neurosviluppo?
37. Qual Φ il ruolo del pediatra e del neuropsichiatra nella gestione del disturbo
di linguaggio?
38. Qual è il ruolo dello psicologo nella gestione del disturbo di linguaggio?
39. Qual è il ruolo del logopedista nella gestione del disturbo di linguaggio?
40. Capita spesso nella pratica clinica che i genitori si rivolgano direttamente al logopedista: quanto questo incide sulla presa in carico?
PARTE II
La diagnosi
41. Qual è l’incidenza dei ritardi di emergenza del linguaggio a 24 mesi?
42. Come evolvono i bambini con ritardo di emergenza del linguaggio?
RCC #2. Raccomandazione dalla CC sul DPL
43. Qual è la prevalenza del disturbo primario di linguaggio?
44. Cosa deve fare un pediatra di fronte ad un bambino con ritardo di emergenza del linguaggio?
45. Quali sono i segnali di rischio nei bambini con ritardo di emergenza del linguaggio?
46. Cosa è importante chiedere nell’anamnesi quando un bambino tarda a parlare?
47. Quali patologie Φ necessario escludere in bambini con ritardo di emergenza del linguaggio?
Box 1. Cosa sono le schisi sottomucose?
48. Nei bambini in fase di emergenza del linguaggio, quali sono i segnali di rischio che possono orientare verso la presa in carico riabilitativa logopedica precoce?
49. Che cos’è la disprassia verbale?
50. Come imparano i bambini nello sviluppo tipico a parlare in modo rapido e coordinato?
51. Esistono evidenze su alterazioni neurobiologiche nella disprassia verbale idiopatica?
52. I bambini autistici possono anche avere disturbo di linguaggio?
53. Quali sono i principali tipi di approccio logopedico per i bambini con ritardo di emergenza del linguaggio?
54. Quale trattamento logopedico scegliere per un bambino con un ritardo di emergenza del linguaggio?
55. E’ importante stabilire il livello di sviluppo cognitivo e il profilo cognitivo?
56. Come valutare il livello e il profilo cognitivo del bambino con disturbo di linguaggio?
57. Come scegliere i test linguistici per valutare la pragmatica e la comprensione in un bambino di età prescolare?
RCC #3. Raccomandazione dalla CC sul DPL
Box 2. Valutare la pragmatica e Valutare la comprensione verbale 96
58. Come scegliere i test linguistici per valutare la produzione in un bambino di età prescolare?
Box 3. Valutare la produzione verbale
59. Come valutare il linguaggio di un bambino in fase di linguaggio emergente che non aderisce ai test?
60. Quali sono gli strumenti di valutazione psicologica utilizzabili nella fase di emergenza del linguaggio?
61. Quali sono gli strumenti di valutazione psicologica utilizzabili nel bambino prescolare con disturbo del linguaggio?
62. Prima che emerga il linguaggio, cosa osservare e come?
63. I bambini con disturbo di linguaggio hanno un ritardo psicomotorio?
64. Perchè osservare il gioco nel bambino con disturbo di linguaggio?
65. Quali sono gli strumenti di valutazione del gioco simbolico nel bambino con disturbo di linguaggio?
66. Cosa deve osservare un logopedista nel gioco?
67. Perchè osservare la relazione genitore-bambino?
68. I bambini con disturbo di linguaggio possono avere anche difficoltà emozionali e relazionali?
69. Come e perchè valutare le competenze sociali nei bambini con disturbo di linguaggio?
70. Cosa succede quando sento una parola e cerco di riprodurla?
71. In relazione al disturbo fonetico-fonologico, quali sono le componenti fonetiche e quali quelle fonologiche?
72. Come posso distinguere un disturbo fonetico-fonologico grave da un disturbo prassico verbale?
73. Sono sufficienti i test articolatori per valutare un bambino con uno Speech Sound Disorder?
74. Che cos’è la balbuzie?
75. Si può pensare ad un’unica causa nella balbuzie?
76. Quanto incidono nell’insorgenza e nell’evoluzione della balbuzie i fattori motori, linguistici ed emotivi?
77. Quando, nei disturbi di apprendimento, è opportuno eseguire anche la valutazione del linguaggio?
PARTE III
Trattamento e prognosi
78. Come si definisce la priorità tra gli obiettivi logopedici nella fase di emergenza e di primo sviluppo del linguaggio?
79. In base a quali parametri scelgo la frequenza del trattamento?
80. Quando ha senso lasciare degli esercizi logopedici da fare a casa?
81. Come si interviene sul linguaggio di un bambino che non è “pronto per la logopedia”?
82. Come posso misurare l’efficacia del trattamento logopedico?
RCC #4. Raccomandazione dalla CC sul DPL
83. Perché il mio bambino non produce la /r/?
84. Come si raggiunge la generalizzazione di un’abilitα che appare acquisita in seduta, ma non si estende nel contesto quotidiano del bambino?
85. Quando posso dimettere definitivamente un bambino che ho preso in carico?
86. Come si interviene in uno Speech Sound Disorder?
87. “Il mio bambino di quasi 8 anni non ha ancora imparato a leggere e a scrivere. Può aiutarlo?”
88. Quali interventi proporre al nido e alla scuola dell’infanzia per favorire lo sviluppo del linguaggio?
89. Come verificare l’efficacia dell’intervento attuato nella scuola dell’infanzia?
90. Riorganizzarsi ai tempi della COVID-19: come garantire continuità assistenziale per bambini con disturbo di linguaggio?
91. Riorganizzarsi ai tempi della COVID-19: quali percorsi in telemedicina?
92. Quali pregi e quali difetti nel trattamento logopedico da remoto in situazioni di emergenza sanitaria?
93. Attività in remoto: come stimolare le abilità prassiche e ampliare il lessico in un bambino piccolo con difficoltà pragmatiche e di attenzione?
94. Attività in remoto: come stimolare le competenze comunicative e sociali in un bambino piccolo con difficoltà pragmatiche?
95. Bambini con disturbo di linguaggio nella didattica a distanza: persi o ritrovati?
96. Quale prognosi e quale evoluzione può avere un disturbo del linguaggio?
97. DL nei bambini in età prescolare e DSA: quale nesso tra i due disturbi e quale prognosi?
98. La capacitα di narrare da piccoli predice la capacitα di comprensione della lettura da adolescenti?
99. Qual’è la prognosi in termini di abilitα narrative negli adolescenti con disturbo di linguaggio?
100. Qual è il rischio psicopatologico negli adolescenti con disturbo di linguaggio?
Bibliografia
Glossario
APPENDICE
Topo Federico. Un training percettivo-uditivo informatizzato
FAQ - Domande frequenti
Chi può partecipare al corso e quali sono gli obiettivi formativi?
Possono partecipare al corso diversi professionisti sanitari, tra cui: educatori professionali, infermieri pediatrici, logopedisti, neuropsichiatri infantili, pediatri, psichiatri, psicoterapeuti, psicologi, tecnici della riabilitazione psichiatrica e terapisti della neuro e psicomotricità dell'età evolutiva. Gli obiettivi formativi del corso riguardano l'acquisizione di conoscenze e competenze tecnico-professionali specifiche per ciascuna professione e specializzazione, comprese le attività ultraspecialistiche, come il trattamento delle malattie rare e l'applicazione della medicina di genere.
Qual è il contenuto principale del corso e quali tematiche copre?
Il contenuto principale del corso riguarda il ritardo del linguaggio, uno dei disturbi neuroevolutivi più comuni in età prescolare e spesso sottovalutato. Il corso approfondisce le recenti acquisizioni diagnostiche e terapeutiche, nate da studi e dalla consensus conference di Padova del 2019, che hanno portato a un cambiamento significativo nell’approccio al disturbo, ora definito "disturbo primario del linguaggio". Le tematiche trattate includono la diagnosi precoce, l’impatto del disturbo sullo sviluppo psicoaffettivo e relazionale, gli strumenti diagnostici attuali, e gli approcci terapeutici più recenti, con un'attenzione particolare al coinvolgimento di genitori, insegnanti ed educatori nel percorso di cura.
Come posso ottenere i crediti ECM partecipando al corso?
Per ottenere i 20 crediti ECM, è necessario studiare il testo (sono previste 20 ore di studio) e superare il test di apprendimento nell'area riservata. È necessario anche compilare il questionario di qualità, come parte integrante del percorso formativo. L'attestato ECM sarà rilasciato a seguito del completamento e superamento di queste prove.
Quali sono i vantaggi di partecipare a questo corso per i professionisti sanitari?
I vantaggi di partecipare a questo corso per i professionisti sanitari includono l'opportunità di acquisire conoscenze aggiornate sulla diagnosi precoce e sugli approcci terapeutici per il ritardo del linguaggio, uno dei disturbi neuroevolutivi più comuni in età prescolare. Il corso permette di approfondire i recenti progressi nel campo, come quelli presentati nella consensus conference del 2019, che hanno ridefinito il disturbo e migliorato le strategie di intervento. Inoltre, i partecipanti potranno comprendere meglio le ripercussioni del disturbo sullo sviluppo psicoaffettivo e relazionale del bambino, e saranno in grado di intervenire tempestivamente per migliorare la qualità della vita dei loro piccoli pazienti.
Conosci gli autori
Gloria Airaghi
Logopedista dell’età evolutiva, si occupa in particolare di comunicazione e linguaggio e di intervento precoce in bambini di etα prescolare e ha svolto la propria attività in ambito clinico e di ricerca presso la Sezione per i Disordini del linguaggio e dell’apprendimento della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico “C. Besta” di Milano. Docente in corsi di formazione e supervisore individuale e di gruppo nelle tecniche riabilitative, ha collaborato a numerose pubblicazioni e ricerche riguardanti i disturbi e la riabilitazione del linguaggio in bambini con patologie neurologiche e con disturbi primari del linguaggio.
Bruna Molteni
Medico specializzato in Neuropsichiatria infantile e Terapia fisica e riabilitazione, ha lavorato presso la Fondazione IRCCS Istituto Neurologico “C. Besta” di Milano, nella Sezione per i Disordini del linguaggio e dell’apprendimento di cui è stata coordinatrice. Ha svolto attività clinica e di ricerca specialmente sui disordini di linguaggio primari e secondari a patologie neurologiche, sui disordini specifici di apprendimento, sulla messa a punto di strumenti diagnostici per la diagnosi differenziale dei disordini del linguaggio e della comunicazione e sullo studio di efficacia di nuove metodiche riabilitative. Ha tenuto corsi di insegnamento universitario sui disordini del linguaggio presso la Scuola di specializzazione di Neuropsichiatria infantile di Milano e ha partecipato in qualità di docente a numerosi corsi di formazione.
Daniela Sarti
Psicologa e psicoterapeuta, svolge con esperienza trentennale il ruolo di Dirigente psicologo della Sezione per i Disordini del linguaggio e dell’apprendimento della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico “C. Besta” di Milano. La sua attivitα clinica, didattica e di ricerca riguarda la tipizzazione cognitiva, linguistica e socio-emotiva nella dislessia, l’individuazione precoce e la diagnosi dei disturbi del linguaggio, l’uso delle nuove tecnologie nella riabilitazione. E’ partner in progetti di ricerca internazionali sul multilinguismo ed è coinvolta in tavoli di politica sanitaria su progetti innovativi per l’assistenza e la presa in carico riabilitativa dei disturbi del linguaggio.
100.000+ professionisti soddisfatti
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Fisioterapista, Formia

Terapista della neuro e psicomotricità dell'età evolutiva, Villaricca

Infermiere, Nova siri

Psicologo, Carrè

Medico chirurgo, Lesignano de' bagni

Educatore professionale, Vazzola
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