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Rapporto OCSE assistenza sanitaria in Italia

OCSELa lettura della pubblicazione OCSE “Revisione sulla qualità dell’assistenza sanitaria in Italia” presentata a gennaio al Ministero della Salute, propone, a coloro che sono impegnati nella formazione ECM in Italia, alcuni interessanti analisi sullo stato attuale della formazione per i professionisti sanitari e sulle possibili evoluzioni.
 
In particolare le raccomandazioni  illustrate nel capitolo 3 “Medical Education and Training in Italy”, consentono di focalizzare alcuni possibili percorsi che in un prossimo futuro potrebbero coinvolgere da vicino coloro che si occupano di formazione in ambito sanitario.
 
Nel rapporto il miglioramento della formazione medica viene ritenuto uno degli strumenti fondamentali per “rafforzare la qualità del personale sanitario italiano”, e pertanto vengono presi in esame lo status quo e i possibili sviluppi della formazione universitaria e dell’ECM alla luce di quanto accade in altri paesi.
Nella prima parte si pone l’attenzione alla formazione universitaria e alle scuole di specializzazione, e si auspica che nei corsi siano sempre più presenti i temi della qualità, del lavoro di squadra, della comunicazione e di auto-analisi della propria attività.
 
Successivamente il focus si sposta sull’ECM, e l’invito è a massimizzare l’impatto positivo del contributo che la formazione continua in medicina può apportare allo sviluppo delle competenze del personale sanitario, ponendo maggiore attenzione alla promozione e realizzazione di attività che possano rispondere a colmare i gap di competenza oggi richiesti nella pratica professionale. Nel rapporto si evidenzia che nel triennio 2011-13 il 67% del personale sanitario interessato ha raggiunto il numero previsto di crediti (150).
 
E’ rilevante, tra le iniziative che potrebbero essere messe in campo per valorizzare la formazione e garantire nel tempo l’alto standard qualitativo del personale sanitario, il ruolo importante che potrebbe essere dato da “forme più moderne di garanzia della qualità professionale”. Tra queste un ruolo primario è dato alla ri-certificazione che consentirebbe di introdurre valutazioni più rigorose, dando un compito importante anche alla valutazione fra pari. La proposta è pertanto di rafforzare il valore della formazione ECM, affiancando al processo di ri-certificazione  l’introduzione, a livello di professionista e di prestazione erogata, di indicatori di qualità e di esito, che possano essere di stimolo al miglioramento delle pratiche assistenziali.
 
Questi interventi potrebbero consentire di andare verso un sistema integrato nel quale l’ECM, la valutazione della performance, l’autovalutazione e la valutazione tra pari sono interconnessi.
Inserita il 25/03/2015

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