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Gli esami del sangue possono prevedere la fine del periodo mestruale

L'utilizzo di biomarcatori specifici può prevedere l'inizio della menopausa

La menopausa rappresenta un momento cruciale nella vita riproduttiva delle donne. Tra i fattori predittivi fisiologici gli studiosi si sono focalizzati sull’analisi dei campioni di sangue per comprendere la funzione dell’ormone Anti-Muller come marcatore della menopausa.

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La menopausa può essere prevista?

La comparsa della menopausa si verifica ad un’età media di circa 51 anni sebbene vari tra i 40 e i 60 anni (te Velde et al., 2002). Gli eventi riproduttivi sono dettati dal declino del numero di follicoli della riserva ovarica provocando un ciclo mestruale irregolare (Richardson et al., 1987). In menopausa infatti sono presenti meno di 1000 follicoli (Faddy et al., 1992; Wallace et al., 2004).

La fertilità umana presenta condizioni ottimali sino a 31 anni per poi declinare fino a circa 10 anni prima della menopausa (te Velde et al., 2002). Lo sviluppo di test in grado di prevedere la fine della vita riproduttiva segnerebbe un grande passo avanti (et Velde et al., 2002) nella conoscenza della variabilità delle condizioni ovariche.

Gli studi hanno dimostrato come il numero di follicoli ovarici è proporzionalmente correlato alla dimensione del pool dal quale sono generati (Gougeon et al., 1994).

Per poter prevedere la senescenza dell’ovaio sono stati individuati diversi marcatori:

  • l'ormone anti-Mülleriano (AMH) (Brokmans et al., 2008),
  • la conta dei follicoli antrali (AFC) misurata mediante ultrasuoni transvaginali (Brokmans et al., 2008)
  • la concentrazione follicolare precoce di FSH (Scott et al., 1989).

La previsione individuale della menopausa svolgerebbe un ruolo cruciale nella gestione preventiva della sterilità legata all’età e altre condizioni patologiche (Devos et al., 2010). Sarebbe possibile infatti un intervento tempestivo della demineralizzazione ossea, delle malattie cardiovascolari e neurologiche (Gallagher, 2007; Rocca et al., 2005). Una previsione del ritardo della menopausa invece darebbe maggiori informazioni sulle patologie legate al seno e al cancro intestinale (Hartge, 2009).

Tali conoscenze potrebbero portare avanti decisioni strategiche come pianificare il concepimento o preservare la fertilità nelle banche di ovociti (Oktay et al., 2010). I dati hanno inoltre dimostrato anche un aumento del rischio di compromissione cognitiva e demenza nelle donne in menopausa precoce.

 

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L’importanza dell’ormone AMH rispetto ad altri biomarcatori

Nello studio di Broer et al. (2011) sono state analizzate le capacità endocrine e i marcatori per prevedere i tempi e l’età di insorgenza della menopausa in gruppo normo-ovulatorio di donne.

Il campione era composto da tre coorti di partecipanti:

  • la prima derivata da uno studio longitudinale in corso sulla funzione ovarica (Scheffer et al., 2003) composto da 172 donne tra i 25 e i 46 anni. Tutte le partecipanti hanno riferito fertilità naturale e ciclo regolare
  • la seconda era composta da 90 volontarie provenienti da uno studio longitudinale sulla previsione della gravidanza. Le donne avevano tra i 18 e i 46 anni di età e un ciclo regolare. I contraccettivi ormonali sono stati sospesi prima della misurazione del test di riserva ovarica (ORT)
  • la terza coorte è stata reclutata dallo studio sulla disfunzione ovarica nella sindrome dell’ovaio policistico. Tutte le 40 donne avevano un’età tra i 20 e i 35 anni e non avevano riferito disturbi endocrini.

La logica del valore predittivo di AMH per i tempi della menopausa si basa sul declino legato all'età del numero dei follicoli ovarici.

I livelli sierici di AMH infatti sono fortemente correlati con quelli antrali (Gruijter et al., 2003) e sono in grado di prevedere la risposta ovarica all’iperstimolazione IVF (in vitro fertilization).

Il declino lineare di AMH é correlato inoltre alla comparsa della menopausa (Sowers et al., 2008) e riflette l’esaurimento del pool di follicoli con conseguente perdita della funzionalità ovarica (Sowers et al., 2008).

Nello studio di Broer et al. (2011) la conta dei follicoli antrali (AFC) e la concentrazione FSH non sono stati in grado di prevedere significativamente l’insorgenza della menopausa come già dimostrato in ricerche precedenti (Van Rooij et al., 2004). 

Anche la ricerca condotta da Nanette Santoro e dal suo team dell’Università del Colorado ha approfondito la funzione dell’ormone Anti-Mülleriano (2020).

Lo studio di coorte longitudinale faceva parte dello SWAN (studio sulla salute delle donne attraverso la nazione) e ha analizzato gli esami del sangue di 1.537 donne di età compresa tra 42 e 63 anni. I ricercatori hanno potuto prevedere i tempi del periodo mestruale finale entro 12-24 mesi nelle donne tra i 40 ei 50 anni.

Nanette Santoro, MD, ha affermato:

“Stabilire un modo per misurare il tempo rimanente al periodo mestruale finale é stato il Santo Graal della ricerca sulla menopausa. Schemi emorragici o test precedentemente disponibili non erano in grado di fare previsioni così accurate”.

In conclusione gli studi dimostrano la capacità di AMH come marker predittivo per la comparsa della menopausa. La corretta previsione potrebbe aprire vie di prevenzione individualizzata sull’infertilità legata all’età o a condizioni come le malattie cardiovascolari e il carcinoma mammario. La ricerca futura potrà inoltre focalizzarsi su interventi preventivi mirati sulla salute neurologica. I dati sui fattori endocrini ed ecografici potranno invece fornire maggiori informazioni genetiche per nuovi approcci sugli eventi riproduttivi.

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Fonti:

Broekmans F.J., Faddy M.J., Scheffer G., te Velde E.R., 2004 Antral follicle counts are related to age at natural fertility loss and age at menopause. Menopause 11:607– 614 Hartge P 2009 Genetics of reproductive lifespan. Nat Genet 41: 637– 638

Scheffer G.J., Broekmans F.J., Looman C.W., Blankenstein M., Fauser B.C., teJong F.H., teVelde E.R., 2003 The number of antral follicles in normal women with proven fertility is the best reflection of reproductive age. Hum Reprod 18:700 –706

The Endocrine Society. "Blood tests can predict timing of final menstrual period: More sensitive testing can detect hormone changes signaling menopausal transition." ScienceDaily. ScienceDaily, 22 January 2020. .

Inserita il 23/03/2020

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