Confronto tra l’uso di Internet tra nativi digitali di prima e seconda generazione, l’ansia da Internet e l’identificazione
Le differenze generazionali ai tempi di Internet
Internet é un luogo dove scambiare e cercare informazioni ma é anche uno strumento per comprendere quali effetti può generare nella vita offline delle persone. L’approccio tra i nativi digitali di prima e seconda generazione si traduce infatti in modalità differenti di utilizzo del Web. La comunità scientifica si interroga oggi sull’impatto che social media, app e network hanno nella sfera emotiva e personale delle nuove generazioni.
Chi sono e come si comportano i nativi digitali
Una nuova generazione di utenti tecnologicamente istruiti ha fatto la comparsa nelle definizioni degli studiosi (Prensky, 2001). I nativi digitali sono sostanzialmente diversi rispetto alle generazioni precedenti perché hanno trascorso la loro vita circondati da media devices e strumenti dell’era digitale. Il loro modo di pensare é dunque differente perché hanno sviluppato una naturale affinità tecnologica e sono avanti nell’alfabetizzazione digitale.
Ma chi sono realmente i nativi digitali?
La definizione di Prensky (2001) attribuisce questa etichetta a tutte le persone nate dopo il 1980. E’ importante però considerare che Internet é cambiato notevolmente nel corso degli anni e ha permesso lo sviluppo di una seconda generazione. La Google Generation (Rowlands et al., 2008) e la I-Generation (Helsper, 2008) comprendono gli utenti nati dopo il 1993 e vengono spesso considerati i veri nativi digitali perché sono cresciuti durante l’evoluzione delle tecnologie Web 2.0.
I digital natives si distinguono inoltre perché:
- Preferiscono ricevere rapidamente le informazioni
- Sono abili nell’elaborazione
- Prediligono l’accesso multitasking e non lineare
- Hanno una bassa tolleranza alle lezioni frontali
- Si basano fortemente sulle comunicazioni tecnologiche per le interazioni sociali (Joiner et al., 2005).
Altre ricerche hanno dimostrato che l’accesso e l’uso dei media é molto alta tra i giovani (Jones et al., 2009). Hanno infatti un atteggiamento più positivo nei confronti della tecnologia rispetto alle precedenti generazioni (Helsper et al., 2010; Jones et al., 2010).
Esistono tuttavia degli studi che dimostrano come l’utilizzo non sia poi così diffuso (Kvavik et al., 2004) e vi sia una notevole variabilità all’interno del fenomeno stesso (Hargittai et al., 2010).
Il diverso approccio verso il Web tra le due generazioni
E’ importante riconoscere che la definizione di nativo digitale comprende diverse tipologie di soggetti con età e approcci differenti. Sono infatti pochissimi gli studi che hanno confrontato l’utilizzo della tecnologia digitale tra due diverse generazioni. A tal proposito il Center For Applied Research ha condotto ogni anno indagini su larga scala sull’uso dei media da parte degli studenti universitari a partire dal 2004.
Il rapporto del 2010 (Smith et al., 2010) consisteva in un sondaggio effettuato su 36.950 studenti e riportava il loro approccio nei confronti dell’IT (Internet Technologies).
La diffusione dei siti SNS (Social Network Services) e dei servizi Web 2.0 nel 2010 non era ancora così significativa ma i risultati hanno evidenziato che:
- il 42% contribuisce alla condivisione di video dai siti Web
- il 40% sostiene le informazioni Wiki
- il 36% usufruisce di blog.
Al riguardo lo studio di Judd & Kenney (2016) riporta l’utilizzo del Web su larga scala nel territorio australiano da parte degli studenti biomedici tra il 2005 e il 2009. Secondo i risultati gli studenti erano più propensi ad utilizzare Internet per l’apprendimento universitario, la ricerca e le e-mail. L’uso di altri servizi Web 2.0 erano invece più basso durante il periodo di 5 anni.
Lo studio di Joiner et al. (2013) analizza in maniera più approfondita le variabili responsabili delle differenze tra la prima e la seconda generazione.
Nel suo campione infatti sono stati considerati 558 studenti universitari di psicologia (448 femmine e 110 maschi) esaminati nel 2002 e con un’età media di 19 anni. Il secondo campione era invece composto da 458 studenti appartenenti alla seconda generazione ed è stato esaminati nel 2012. Entrambi i campioni avevano caratteristiche simili per un abbinamento il più fedele possibile.
Dai risultati é emerso che i nativi digitali di seconda generazione avevano atteggiamenti più positivi verso Internet e mostravano punteggi di ansia "tecnologica" più bassi. Tra i partecipanti appartenenti alla prima generazione erano infatti emersi 21 soggetti tecnofobici.
La seconda generazione si differenzia dalla prima per altre caratteristiche quali:
- impegno maggiore delle attività su Internet
- utilizzo maggiore di SNS
- il Web viene utilizzato per guardare serie Tv e ascoltare musica.
Lo studio di Joiner et al. (2013) dimostra dunque la maggiore identificazione su Internet dei nativi digitali di seconda generazione. I risultati potrebbero essere spiegati dalla natura onnipresente e pervasiva della tecnologia con la quale la Google Generation é cresciuta.
Bisogna però tenere in considerazione un limite importante della ricerca stessa.
Il campione era infatti composto in gran parte da studentesse e questo potrebbe aver influenzato la percezione globale del fenomeno. Ricerche precedenti (Joiner et al., 2005; 2012) hanno evidenziato come le attività su Internet siano correlate al genere: le donne utilizzano Internet per la comunicazione, gli uomini per giochi e intrattenimento.
Dalla ricerca é emerso infine che non esiste un comportamento universale delle tecnologie Web 2.0 ad eccezione dell’uso dei Social Network.
L’utilizzo di Internet si riflette sulla gestione delle emozioni?
Gli studiosi non si sono fermati solo alla misurazione quantitativa dell’utilizzo di Internet. La ricerca di Joiner et al. (2012) ha dimostrato come l’appartenenza di genere influisse nell’approccio verso Internet (Prensky, 2001).
Sono stati infatti approfonditi altri due aspetti: l’ansia da Internet e l’identificazione. L’ Internet Anxiety é definita come la paura irrazionale legata al pensiero di utilizzare Internet e porta l’utente ad evitare o minimizzare l’uso del Web (Joiner et al., 2005). L’identificazione é invece l’importanza che un soggetto attribuisce ad Internet per avere una percezione di sé (Joiner et al., 2005). Se l’ansia é correlata negativamente all’utilizzo del Web, l’identificazione é associata positivamente.
A tal proposito lo studio di Joiner et al. (2012) si è focalizzato sulla relazione tra l’esperienza digitale e i costrutti psicologici di ansia e identificazione.
Il campione era composto da 501 studenti universitari di psicologia (389 femmine e 100 maschi) provenienti da sei università del Regno Unito. Dai risultati é emerso non vi è una netta differenza data dal genere ma i livelli di ansia e di identificazione sono più correlati alla frequenza e all’utilizzo di Internet (Helspar, 2010).
Altri studi (King et al., 2012) evidenziano come le donne si sentano meno ansiose nei confronti del computer perché considerato un mezzo di comunicazione a differenza degli uomini che lo etichettano come meno mascolino.
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In conclusione il fenomeno dei nativi digitali presenta al suo interno differenze qualitative importanti per la sua definizione. Gli approcci della prima e della seconda generazione sono determinati dall’evoluzione stessa di Internet e da variabili come il genere. Gli studi futuri potrebbero focalizzarsi sui costrutti di ansia e identificazione da Internet per poter prevedere fattori predittivi per la dipendenza da Internet, l’isolamento sociale e la bassa autostima.
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"Supporto psicologico e Internet: quando lo psicologo é a portata di click"
Fonti:
Joiner R., Gavin J., Brosnan M., Cromby J., Gregory H., Guiller J., Maras P. & Moon, A 2012, 'Gender, internet experience, internet identification and internet anxiety: a ten year follow-up', Cyberpsychology, Behavior, and Social Networking, vol. 15, no. 7, pp. 370-372. https://doi.org/10.1089/cyber.2012.0033
Joiner R., Gavin J., Brosnan M., Cromby J., Gregory H., J. Guiller, Maras P., Moon A., Comparing First and Second Generation Digital Natives’ Internet Use, Internet Anxiety, and Internet Identification, CYBERPSYCHOLOGY, BEHAVIOR, AND SOCIAL NETWORKING Volume 16, Number 7, 2013 Mary Ann Liebert, Inc. DOI: 10.1089/cyber.2012.0526
J. King et al., An investigation of computer anxiety by gender and grade, Computers in Human Behavior 18 (2002) 69–84
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