La biologa e nutrizionista Arianna Corbu racconta il suo percorso professionale tra ricerca biomedica, nutrizione clinica e formazione ECM
Tra etica alimentare, approccio personalizzato e uso intelligente della tecnologia, nell'intervista emerge quanto la nutrizione sia fondamentale per il benessere individuale e collettivo
Con questa intervista prende il via una nuova iniziativa di eBookECM.it, pensata per far conoscere più da vicino gli autori dei nostri eBook accreditati ECM.
Professionisti, formatori e ricercatori che, attraverso la loro esperienza, contribuiscono ogni giorno a diffondere conoscenze aggiornate e a promuovere una formazione di qualità per il mondo sanitario. L’obiettivo è offrire ai lettori un’occasione di approfondimento e di confronto diretto con le voci che animano la formazione continua in medicina.
A inaugurare questa prima puntata è Arianna Corbu, biologa e nutrizionista con una solida formazione scientifica e un percorso che unisce ricerca biomedica e pratica clinica. Dopo anni dedicati allo studio di patologie complesse come i tumori e le malattie neuromuscolari, ha scelto di orientare la propria attività verso la nutrizione, intesa come strumento di prevenzione, benessere e consapevolezza.
Nel dialogo che segue, la dottoressa Corbu racconta il suo percorso, la sua visione della nutrizione basata sull’evidenza scientifica, il ruolo della comunicazione nella pratica sanitaria e le nuove prospettive per i professionisti del settore.
Un incontro che riflette pienamente la mission di eBookECM.it: offrire strumenti di aggiornamento rigorosi e accessibili, per una formazione continua fondata sulla qualità e sull’evidenza.
Dalla ricerca scientifica alla nutrizione clinica: un percorso costruito tra laboratori, evidenze e passione
Come è iniziato il suo percorso professionale?
Il mio percorso professionale è nato da un profondo interesse per la ricerca scientifica, che ho potuto coltivare subito dopo la laurea in Biologia e l’abilitazione alla professione di biologa. Ho lavorato su progetti dedicati allo studio di patologie complesse, in particolare tumori e malattie neuromuscolari.
Successivamente ho conseguito un Dottorato di Ricerca in Scienze Morfologiche, che mi ha permesso di sviluppare un metodo di lavoro rigoroso e un approccio fondato sull’evidenza scientifica. Dopo il dottorato ho vinto un concorso pubblico come tecnico di laboratorio nella diagnostica delle malattie neuromuscolari, esperienza che ha rafforzato il mio legame con l’attività clinica.
Nel tempo, la mia attenzione si è progressivamente rivolta alla nutrizione e al suo ruolo nella prevenzione e nella promozione della salute. Questo interesse mi ha portata a specializzarmi in questo ambito, che oggi rappresenta il fulcro della mia attività professionale.
Cosa l’ha portata ad occuparsi di nutrizione?
Durante la mia attività di ricerca ho compreso quanto l’alimentazione incida in modo determinante sulla prevenzione e sul trattamento di numerose patologie. Questa consapevolezza mi ha spinta ad approfondire l’argomento iscrivendomi al Master in Alimentazione dell’Università di Bologna, un percorso che ha consolidato il mio interesse per la nutrizione.
Da allora ho scelto di dedicarmi con crescente impegno a questo ambito, sviluppando competenze specifiche sia nella nutrizione dell’adulto che in quella pediatrica.
Quali sono gli aspetti più importanti che vorrebbe trasmettere ai professionisti sanitari con i suoi corsi?
Nei miei corsi desidero promuovere un approccio alla nutrizione fondato sulle evidenze scientifiche più solide e aggiornate, capace di integrare competenze provenienti da diverse discipline. L’obiettivo è offrire ai professionisti strumenti concreti per garantire un supporto efficace e sicuro ai pazienti.
In un contesto in cui le informazioni alimentari sono spesso distorte o semplificate in modo fuorviante, ritengo essenziale saper riconoscere e contrastare quello che definisco “gossip alimentare”: teorie non verificate, tendenze del momento e convinzioni prive di basi scientifiche che possono compromettere la salute delle persone.
Solo un metodo rigoroso, basato su dati certi e studi validati, consente di personalizzare gli interventi nutrizionali e costruire percorsi realmente efficaci e rispettosi delle specificità individuali.
Secondo lei, quali sono le sfide principali che i professionisti sanitari dovranno affrontare nei prossimi anni nel suo ambito?
Una delle principali sfide sarà la gestione critica della grande quantità di informazioni oggi disponibili, spesso non sempre affidabili o coerenti con l’evidenza scientifica. I professionisti dovranno saper selezionare, interpretare e applicare correttamente le nuove conoscenze, mantenendo un aggiornamento costante e consapevole.
Sarà inoltre sempre più importante la collaborazione in team multidisciplinari, per offrire una presa in carico completa e personalizzata del paziente. A questo si aggiunge la necessità di adattare gli interventi nutrizionali a contesti culturali e bisogni individuali sempre più diversi, mantenendo come punto di riferimento la qualità scientifica e l’attenzione alla persona.
Come immagina l’evoluzione del suo settore nei prossimi 5-10 anni?
Nei prossimi 5-10 anni la nutrizione sarà sempre più integrata con la genetica e la medicina personalizzata, diventando un elemento centrale sia nella prevenzione che nella terapia.
La tecnologia avrà un ruolo crescente, non solo attraverso app e dispositivi di monitoraggio, ma anche grazie all’intelligenza artificiale, che potrà supportare l’analisi dei dati nutrizionali, personalizzare con maggiore precisione i piani alimentari e ottimizzare la gestione complessiva del paziente, rendendo gli interventi più efficaci e mirati.
Tuttavia, il ruolo del nutrizionista resterà insostituibile: la tecnologia, infatti, è uno strumento di supporto, ma solo il professionista è in grado di interpretare i dati, comprendere le esigenze individuali e costruire un percorso nutrizionale davvero efficace e umano.
Che consiglio darebbe a un giovane professionista che inizia ora la sua carriera?
Il mio consiglio è di non smettere mai di formarsi e di mantenere viva la curiosità, qualità indispensabili in un settore che si rinnova rapidamente. È importante individuare un ambito di specializzazione su cui costruire competenze solide e distintive, senza trascurare la capacità di comunicare in modo chiaro, empatico e scientificamente corretto.
Una buona comunicazione è parte integrante del lavoro sanitario: consente di trasmettere informazioni affidabili e di guidare le persone verso scelte di salute consapevoli.
C’è un episodio della sua esperienza lavorativa che l’ha colpita particolarmente e che vorrebbe condividere?
Ricordo un bambino che, con grande determinazione e grazie al sostegno costante della sua famiglia, ha affrontato un percorso di cambiamento delle abitudini alimentari. Seguendo un piano nutrizionale personalizzato, è riuscito a raggiungere risultati importanti in termini di salute e benessere.
È stata un’esperienza che mi ha confermato quanto la motivazione e il contesto familiare possano incidere sul successo di un percorso nutrizionale, soprattutto in età pediatrica.
Fuori dal lavoro, quali passioni o interessi coltiva?
Al di fuori dell’attività professionale dedico tempo ad alcune passioni che contribuiscono al mio equilibrio personale. Amo leggere e cucinare, sperimentando nuove ricette salutari che uniscono gusto e benessere. Pratico pilates con regolarità e adoro le passeggiate all’aria aperta, che considero un modo per rigenerare corpo e mente.
Viaggiare è un’altra mia grande passione: mi offre l’occasione di conoscere culture diverse, ampliare la prospettiva e nutrire la curiosità che ritengo indispensabile anche nel mio lavoro.
Se dovesse pensare al titolo di un libro o di un film che le è rimasto particolarmente impresso per affinità con il suo settore, quale sarebbe?
Un libro che mi ha profondamente colpita è “Se niente importa” di Jonathan Safran Foer. L’autore affronta in modo critico e documentato il legame tra alimentazione, etica e sostenibilità, temi che considero centrali nel mio lavoro di nutrizionista.
Le nostre scelte alimentari non incidono solo sulla salute personale, ma hanno ripercussioni sul benessere degli animali, sull’ambiente e sull’intero equilibrio sociale. Il libro invita a riflettere sull’importanza di una dieta consapevole, capace di integrare dimensioni nutrizionali, etiche e ambientali — un approccio che cerco di trasmettere anche nelle mie consulenze.
C’è un pensiero motivazionale, o un concetto, da cui trae ispirazione nel suo lavoro?
“Ogni pasto è un’opportunità per prenderci cura di noi stessi.” È un principio semplice ma profondo, che racchiude il senso del mio lavoro. Il cibo rappresenta nutrimento, ma anche prevenzione, equilibrio e benessere.
Accompagnare le persone verso scelte alimentari più consapevoli significa aiutarle a costruire un rapporto armonioso con la propria salute, in cui il momento del pasto diventa un atto di cura e di rispetto verso sé stessi.
Che messaggio vorrebbe lasciare ai lettori dei suoi corsi ECM?
Mi auguro che i miei corsi possano offrire strumenti pratici e aggiornati per la formazione a distanza (FAD), facilmente applicabili nella pratica quotidiana. La nutrizione rappresenta una risorsa fondamentale per la prevenzione e la promozione della salute, e ogni professionista sanitario, nel proprio ambito, può contribuire in modo significativo a migliorare la qualità di vita delle persone.
Quali progetti futuri sta portando avanti e su cui i lettori potranno ritrovarla?
In questo periodo sto dedicando particolare attenzione all’attività di divulgazione in ambito nutrizionale, con incontri rivolti a scuole e realtà culturali per promuovere una maggiore consapevolezza sui temi legati alla salute e al benessere.
Parallelamente collaboro con colleghi di diverse discipline, con l’obiettivo di favorire un approccio integrato alla cura della persona, capace di unire competenze scientifiche e visione interdisciplinare.
Chi desidera approfondire i miei lavori o restare aggiornato sulle attività può visitare il mio sito e blog, www.arianna-corbu.it, in cui pubblico regolarmente articoli e consigli pratici legati alla nutrizione e al benessere.
Nutrizione, scienza e consapevolezza: il valore della formazione continua
Dall’esperienza nella ricerca biomedica alla pratica clinica, Arianna Corbu rappresenta un esempio di come la competenza scientifica possa tradursi in un approccio concreto e umano alla nutrizione.
Nelle sue parole emerge una visione della salute fondata sull’evidenza, sull’etica e sulla personalizzazione, capace di coniugare conoscenze multidisciplinari, innovazione tecnologica e attenzione alla persona.
La sua prospettiva sulla formazione ECM riflette pienamente la nostra filosofia: aggiornarsi non significa solo acquisire nuove nozioni, ma sviluppare un pensiero critico, mantenere viva la curiosità e rafforzare la capacità di interpretare e applicare la scienza nella pratica quotidiana.
Un invito, per tutti i professionisti sanitari, a considerare la nutrizione come una parte integrante della cura e della prevenzione, a beneficio del benessere individuale e collettivo.