La “Normativa Zangrillo” e i nuovi obblighi formativi per i professionisti sanitari del SSN

 

Con la Direttiva del Ministro per la Pubblica Amministrazione del 14 gennaio 2025, nota come “Normativa Zangrillo”, è stato introdotto un obbligo generalizzato di formazione continua per tutti i dipendenti pubblici che operano nelle aziende sanitarie, ospedaliere e territoriali del SSN.

Obiettivo della Direttiva

La direttiva intende rendere strutturale la formazione nella PA, trasformandola da attività facoltativa a leva strategica di sviluppo professionale, innovazione e qualità dei servizi pubblici.
Ogni dipendente dovrà dedicare almeno 40 ore all’anno ad attività formative certificate, pianificate e coerenti con il proprio ruolo e con gli obiettivi dell’amministrazione.

Punti chiave della normativa

1. Obbligo di formazione annuale

A partire dal 2025:

  • Ogni dipendente pubblico deve completare almeno 40 ore di formazione all’anno.
  • Le ore possono comprendere corsi in presenza, e-learning, seminari, laboratori o attività di autoformazione riconosciuta.
  • Le amministrazioni dovranno programmare un piano formativo annuale, monitorando la partecipazione e la certificazione delle ore svolte.

2. Responsabilità dei dirigenti

I dirigenti e i responsabili di struttura hanno l’obbligo di:

  • Garantire che tutti i collaboratori raggiungano il monte ore previsto;
  • Pianificare la formazione nel piano delle performance e nel ciclo della performance organizzativa;
  • Riferire nel sistema di valutazione gli esiti e le eventuali inadempienze.

La performance dei dirigenti sarà dunque valutata anche sulla base della formazione del personale coordinato.

3. Ambiti prioritari di formazione

La direttiva individua alcuni assi strategici trasversali per tutti i profili professionali, tra cui:

  • Competenze digitali e transizione tecnologica (uso di piattaforme digitali, e-procurement, data management, IA e automazione amministrativa);
  • Competenze trasversali (soft skill): leadership, comunicazione efficace, teamwork, gestione dello stress e del cambiamento;
  • Competenze per la transizione ecologica e amministrativa: sostenibilità, efficientamento dei processi, economia circolare;
  • Valori della Pubblica Amministrazione: etica pubblica, legalità, trasparenza, integrità, orientamento al cittadino.

Collegamento alla performance

Uno degli elementi di novità più significativi è il collegamento diretto tra formazione e valutazione della performance individuale:

  • Il mancato completamento delle 40 ore può incidere negativamente sulla valutazione annuale del dipendente;
  • I risultati formativi potranno invece migliorare la posizione nella distribuzione del premio di produttività o degli incentivi legati alla performance;
  • Le amministrazioni dovranno inserire indicatori specifici nei Piani Integrati di Attività e Organizzazione (PIAO).

Strumenti e risorse

La direttiva si inserisce in un ecosistema già avviato di politiche per la formazione nella PA, potenziando:

  • Piattaforma Syllabus, il portale di autoformazione promosso dal Dipartimento della Funzione Pubblica, che sarà progressivamente integrato con percorsi obbligatori e personalizzati;
  • Finanziamenti dedicati a programmi di sviluppo delle competenze, anche con fondi PNRR o risorse regionali;
  • Collaborazioni con enti accreditati per l’erogazione di corsi certificati (università, enti ECM, Scuole di formazione pubblica, ecc.).

Cosa cambia per i fisioterapisti dipendenti pubblici

  1. Dovere formativo esplicito
    Anche i fisioterapisti rientrano pienamente nell’obbligo delle 40 ore, da svolgere ogni anno a partire dal 2025.
    Queste ore si aggiungono all’obbligo ECM, che resta regolato dalla normativa specifica per le professioni sanitarie.
  2. Piani formativi aziendali
    Le aziende sanitarie e ospedaliere dovranno predisporre piani formativi annuali coerenti con la direttiva, includendo:
  3. corsi tecnico-professionali (riabilitazione, presa in carico, nuove tecnologie in fisioterapia);
  4. corsi trasversali (comunicazione con il paziente, lavoro in team multiprofessionale, sicurezza, sostenibilità);
  5. moduli su competenze digitali e valori della PA.
  6. Impatto sulla valutazione individuale
    Il mancato completamento delle 40 ore potrà:
  7. penalizzare la valutazione della performance individuale;
  8. limitare l’accesso a progressioni economiche o premi di risultato.
  9. Sinergia con l’obbligo ECM
    Le ore di formazione ECM svolte in ambito aziendale potranno contribuire al raggiungimento delle 40 ore, purché siano:
  10. certificate dall’amministrazione;
  11. coerenti con gli ambiti formativi della direttiva.

In sintesi

Aspetto

Dettaglio

Entrata in vigore

Gennaio 2025

Obbligo annuale

40 ore di formazione

Soggetti interessati

Tutti i dipendenti pubblici

Responsabilità

Dipendenti e dirigenti

Ambiti

Digitalizzazione, soft skill, sostenibilità, valori PA

Effetti sulla performance

Positivi se rispettato, negativi se inadempiente

Piattaforme di riferimento

Syllabus, PIAO, enti formativi accreditati


Prospettive

La “Normativa Zangrillo” rappresenta un cambio di paradigma: la formazione non è più un adempimento occasionale, ma una condizione strutturale della qualità del lavoro pubblico.
Per i professionisti sanitari del SSN, questa trasformazione offre l’opportunità di:

  • valorizzare la formazione continua come leva di carriera e benessere professionale;
  • integrare i percorsi ECM con lo sviluppo di nuove competenze digitali, organizzative e relazionali;
  • contribuire, come professionisti della salute, alla modernizzazione e umanizzazione dei servizi pubblici.

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