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Bad news e cattive notizie

Pediatri: domanda sul corso
La comunicazione strategica nelle professioni sanitarie: con tutoraggio del 10/12/2012

Quando devo dare cattive notizie al paziente o ai suoi famigliari, non c’è tecnica che tenga. Devo dire certe cose e basta. Cosa mi dite a tal proposito?
domanda posta il 10/12/2012 da Medico chirurgo, Pediatria - ()

Si tratta di un tema molto delicato, quello che negli Stati Uniti chiamano “Bad News Relations”. Comunicare e gestire la reazione a cattive notizie, diagnosi infauste, morte, dolore fisico e psicologico, malattie gravi o inguaribili è uno dei mandati più complessi ed impegnativi per ogni professionista della salute. Per questo motivo, la comunicazione strategica non interviene sui contenuti da comunicare, ma sul modo in cui tali contenuti vengono comunicati. Spesso la mancanza di strumenti comunicativi adeguati a questo difficile compito comporta nel professionista fretta, mancanza di tatto, freddezza, allontanamento, abbandono. ansia, frustrazione o, peggio, rassicurante abitudine. Di norma, il livello di linguaggio più efficace in questi casi è quello Non Verbale (gesti, postura, sguardo, distanza, prossemica, etc,) e successivamente quello Para Verbale (tono, volume, ritmo delle voce). Le “Bad News” andrebbero insomma comunicate all’interno di un Rapport, costruito se possibile nel tempo. Questo significa affrontare consapevolmente l’ineluttabile mandato di generare emozioni negative sugli altri, presidiando comunque se stessi e la relazione.
di Dott. Carlo Duò

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